SALSICCIA DI RISO

La salsiccia di riso è un prodotto tipico del biellese e del vercellese. Il procedimento di preparazione di questo salume è lo stesso di normali salsicce a cui viene aggiunto il riso, alimento tipico della pianura piemontese, la ricetta originale prevede poi di impastare con cotiche,sangue di maiale, vino, succo d'aglio e sale.

Il paese produttore più conosciuto è Curino in provincia di Biella anche se questo prodotto tipico piemontese viene fatto un po' in tutta la provincia di Biella e Vercelli.

In passato veniva chiamato il salame dei poveri perchè la carne, molto costosa, veniva "tagliata" con il riso. La salsiccia di riso viene poi fatta asciugare al fuoco di legno di ginepro e conservate nelle doje sotto grasso di maiale. La salsiccia di riso si mangia lessata per una ventina di minuti e accompagnata da patate bollite e vino Bramaterra Doc.

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IL FORMAGGIO "MURIANENGO"

Il "Murianengo" è un formaggio molto raro prodotto nell'alta Valle di Susa in provincia di Torino. Il suo nome deriva dal suo luogo di origine in Savoia nella zona della Moriana appunto.



Con un diametro di circa 25\35 cm. e un peso intorno agli 8\10 Kg il Murianengo è un formaggio dalla caratteristica crosta rossastra, ruvida e irregolare che nasce durante la stagionatura intorno ai 3 mesi.

La pasta del Murianengo è friabile con striature bluastre dovute alle muffe, ha un sapore dolce o leggermente piccante.

Il latte intero di vacca (certe volte viene anche mescolato con latte di pecora o di capra) viene fatto coagulare a 30-35°C per circa 40 minuti. Quindi si procede con la rottura della cagliata prima in pezzi grossi fino ad ottenere grumi più piccoli. Si lascia riposare per 10\15 minuti, si toglie il siero e si fa fermentare su tela la pasta.

Dopo circa 60 minuti la pasta viene salata e riposta nella tela. Si fa riposare nelle fascere per 24 ore a 20°C. A questo punto il Murianengo viene messo su assi di legno, salato a secco e lasciato a riposare per 2\3 giorni. Dopo 4 mesi di stagionatura il Murianengo è pronto per essere gustato. La stagionatura fa sviluppare delle crepe sulla crosta che permettono la corretta areazione del formaggio senza la necessità di forarlo manualmente.

Il formaggio Murianengo è un altra tipicità delle valli piemontesi come il Rivet d'Or o il Plaisantif lo sono per la val Chisone. Il Piemonte è un vero scrigno con tante piccole produzioni di formaggi sconosciuti ai più ma dal gusto e dai profumi indimenticabili.

FORMAGGIO DAHU

Il Dahu è un formaggio prodotto in Val Chisone e Germanasca.



L'animale leggendario che da il nome a questo formaggio,il Dahu, è molto conosciuto dalle popolazioni delle aree montane europee, dalle Alpi ai Pirenei.


È un mammifero quadrupede caratterizzato dall'avere le gambe asimmetriche, quelle di destra più lunghe di quelle sinistra (o viceversa), per muoversi meglio sui ripidi pendii montani. Nel primo caso, si parla di Dahu levogiro, mentre nel secondo caso di dahu destrogiro, in quanto, a causa di questa sua caratteristica fisica è costretto a girare sempre attorno alla montagna nello stesso verso.

Il formaggio Dahu viene prodotto volutamente storto per ricordare questa particolarità dell'animale mitologico. E' un formaggio prodotto con latte crudo vaccino con una stagionatura minima di 60 giorni.

Per contattare il produttore potete seguire questo link: http://www.campagnamica.it/cerca/Pagine/SearchDetailResult.aspx?IDR=c471e943-8b43-e211-a3d6-005056a95d7d&TipoAcc=Fattoria&Ambito=fattoria

IL VINO BAROLO

Il vino Barolo è sicuramente il re dei prodotti tipici piemontesi. Prodotto esclusivamente con uve Nebbiolo provenienti dalle colline delle Langhe intorno al comune di Barolo, è un vino rosso da invecchiamento, dal profumo e dal gusto forte.  Alcuni esempi di vigneti Gran Cru sono fra gli altri, i Baroli provenienti da Bussia (Monforte d’Alba), Villero (Castiglione Falletto) e Cannubi (Barolo).

“Tre nasi son quel che ci vuole per bere il Barolo”, scriveva Cesare Pavese ne “Il compagno”. Nel 1600 le uve Nebbiolo venivano già vinificate e apprezzate dai nobili e dai Reali di Casa Savoia, ma è grazie al contributo del Conte Camillo Benso di Cavour e alla sua idea di far venire nelle Langhe l’enologo francese Alexandre-Pierre Odart, che i processi di produzione migliorarono, portando alla creazione del “Re dei vini”. Da quei giorni il vino Barolo si è diffuso in tutta Italia e anche grzie alla "sponsorizzazione" di casa Savoia in tutta Europa.


Dal colore granata pieno e intenso, profumo al contempo fruttato e speziato; sia al naso, sia in bocca ricorda i piccoli frutti rossi, le ciliegie sotto spirito e la confettura, ma regala anche suggestioni di rosa e viola appassita, cannella e pepe, noce moscata, vaniglia e talvolta liquirizia, cacao, tabacco e cuoio.

Il disciplinare della DOCG indica un invecchiamento minimo di 3 anni.



Oggi il vino Barolo viene utilizzato non solo per bere e degustare ma anche in ricette molto famose della cucina piemontese come il brasato al barolo o i salamini al Barolo. Tutti prodotti tipici piemontesi che rendono grande la cultura enogastronomica del Piemonte.

Un'ottimo Barolo è il "Bussia" 2009 prodotto dall'azienda agricola Deltetto. Lo potete trovare online a questo link BAROLO BUSSIA. Penseranno gli amici di Dolcepiemonte a farvi arrivare il Barolo direttamente a casa vostra.