AGNOLOTTI ALLA PIEMONTESE

DOSI PER 6\8 PERSONE
Stufato di manzo g. 350
Arrosto di maiale g. 200
Salsiccia g. 100
Cervella di vitello g. 100
Scarola n. 1 mazzo
Uova n. 3\4
Noce moscata
Parmigiano
Sugo di carne
Burro
Sale

DOSI PER LA PASTA
Farina g. 600
Acqua g. 150
Uova n. 3

PROCEDIMENTO:
Lessare leggermente la salsiccia e la cervella. Lessare anche la scarola, strizzarla e tritarla e insaporirla in sugo di carne e poco burro.
Tritare finemente tutte le qualità di carne e la salsiccia, mettendo poi il ricavato in un recipiente; aggiungendo al scarola, tre o quattro cucchiai di parmigiano, un pizzico di sale, una grattata di noce moscata e uova intere sino ad ottenere un composto di giusta consistenza. Amalgamare perfettamente tutti gli ingredienti.
Con la farina, le uova e l'acqua preparare la pasta e poi stendere con il mattarello due o tre sfoglie sottili.
Mentre si prepara una sfoglia tenere l'altra pasta ben coperta affinché si mantenga giustamente morbida. Dal ripieno ricavare tante palline grandi come una nocciola e sistemarle su una sfoglia distanziandole fra loro: ricoprire con l'altra sfoglia come si fa normalmente, con le dita premere fra un ripieno e l'altro, quindi con la rotellina dentata, ricavare tanti agnolotti di forma quadrata.

CURIOSITÀ:
La tradizione vuole che questi ravioli siano serviti come piatto in brodo. Si possono però servire anche asciutti, cuocendoli nel brodo anziché nell'acqua salata: irrorarli poi con burro fatto fondere insieme a qualche foglia di salvia spolverizzando gli agnolotti con parmigiano e sottili fettine di tartufo oppure condirli con una salsa al pomodoro o con sugo di carne.

1 commento:

  1. In questo momento sto ..."agnolottando!". Ricordo anora oggi, con commozione, quei Natali trasacorsi con la famiglia riunita attorno al presepe mentre fuori fioccava la neve. Oggi, papà e mamma non sono più qui, com me, a perpetrare l'atavico "rito" dell'agnolottata ove, riuniti attornmo al tavolo in legno, s'impasta la pasta e sul fuoco scopiettante si cucinava con sapienza l'arrosto... che profumo!
    Ricordo ancora mamma che stendeva la sottile sfoglia, mentre papà curava l'arrosto. Il pasato non ritorna.
    Buon natale a tutti.
    Vercelli 22 dicembre 2012

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