tag:blogger.com,1999:blog-86151548032200483672024-03-13T09:33:27.108-07:00PRODOTTI TIPICI DEL PIEMONTEViaggio attraverso i prodotti tipici piemontesi.Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.comBlogger79125tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-17405430170495958842019-09-11T01:28:00.000-07:002019-09-11T01:28:08.337-07:00SALSICCIA DI RISOLa salsiccia di riso è un prodotto tipico del biellese e del vercellese. Il procedimento di preparazione di questo salume è lo stesso di normali salsicce a cui viene aggiunto il riso, alimento tipico della pianura piemontese, la ricetta originale prevede poi di impastare con cotiche,sangue di maiale, vino, succo d'aglio e sale.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4D07tPTZyOvr93eJr2xny6LNYwJRi2pccsBAIyMnzOoGrCf6fag-x1AHz5RISf_iQ3-5mM9oRVapOc1TBBSm-Ia-i60Uizk88MN03cGWrTMAGzIqkk2NLLUZd4oszXISozVDN8FKJ5XE/s1600/salame+di+riso1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="147" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4D07tPTZyOvr93eJr2xny6LNYwJRi2pccsBAIyMnzOoGrCf6fag-x1AHz5RISf_iQ3-5mM9oRVapOc1TBBSm-Ia-i60Uizk88MN03cGWrTMAGzIqkk2NLLUZd4oszXISozVDN8FKJ5XE/s200/salame+di+riso1.jpg" width="200" /></a></div>
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Il paese produttore più conosciuto è Curino in provincia di Biella anche se questo <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">prodotto tipico piemontese</a> viene fatto un po' in tutta la provincia di Biella e Vercelli.<br />
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In passato veniva chiamato il salame dei poveri perchè la carne, molto costosa, veniva "tagliata" con il riso.
La salsiccia di riso viene poi fatta asciugare al fuoco di legno di ginepro e conservate nelle doje sotto grasso di maiale. La salsiccia di riso si mangia lessata per una ventina di minuti e accompagnata da patate bollite e vino Bramaterra Doc.<br />
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Visita spesso il nostro blog <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">http://prodottidelpiemonte.blogspot.it </a>per scoprire sempre nuovi prodotti tipici del Piemonte.
Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-69731450867093089832019-09-09T06:09:00.000-07:002019-09-09T06:09:52.618-07:00IL FORMAGGIO "MURIANENGO"Il "Murianengo" è un formaggio molto raro prodotto nell'alta Valle di Susa in provincia di Torino. Il suo nome deriva dal suo luogo di origine in Savoia nella zona della Moriana appunto.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQD60c-TsIO5wJSV1s0-onrgX-SvyIZ8DyTY3vEr1xrzhDLUFIfajWuHgegmiaGZMMA0_oTm-VBI2PM52WDk5gPU-gDBNVnxloD_pq9_O-Js3O5RknB9QXArn4758PvBTFYYlzWzobiI/s1600/murianengo+formaggio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQD60c-TsIO5wJSV1s0-onrgX-SvyIZ8DyTY3vEr1xrzhDLUFIfajWuHgegmiaGZMMA0_oTm-VBI2PM52WDk5gPU-gDBNVnxloD_pq9_O-Js3O5RknB9QXArn4758PvBTFYYlzWzobiI/s320/murianengo+formaggio.jpg" width="320" /></a></div>
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Con un diametro di circa 25\35 cm. e un peso intorno agli 8\10 Kg il Murianengo è un formaggio dalla caratteristica crosta rossastra, ruvida e irregolare che nasce durante la stagionatura intorno ai 3 mesi.<br />
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La pasta del Murianengo è friabile con striature bluastre dovute alle muffe, ha un sapore dolce o leggermente piccante.<br />
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Il latte intero di vacca (certe volte viene anche mescolato con latte di pecora o di capra) viene fatto coagulare a 30-35°C per circa 40 minuti. Quindi si procede con la rottura della cagliata prima in pezzi grossi fino ad ottenere grumi più piccoli. Si lascia riposare per 10\15 minuti, si toglie il siero e si fa fermentare su tela la pasta.<br />
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Dopo circa 60 minuti la pasta viene salata e riposta nella tela. Si fa riposare nelle fascere per 24 ore a 20°C. A questo punto il Murianengo viene messo su assi di legno, salato a secco e lasciato a riposare per 2\3 giorni. Dopo 4 mesi di stagionatura il Murianengo è pronto per essere gustato. La stagionatura fa sviluppare delle crepe sulla crosta che permettono la corretta areazione del formaggio senza la necessità di forarlo manualmente.<br />
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Il formaggio Murianengo è un altra tipicità delle valli piemontesi come il <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/2012/02/rivet-dor.html" target="_blank">Rivet d'Or</a> o <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.it/2009/09/il-plaisentif.html" target="_blank">il Plaisantif</a> lo sono per la val Chisone. Il Piemonte è un vero scrigno con tante piccole produzioni di <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/search/label/formaggi" target="_blank">formaggi</a> sconosciuti ai più ma dal gusto e dai profumi indimenticabili.Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-47137397458024436462016-02-16T23:16:00.001-08:002016-02-16T23:16:41.208-08:00FORMAGGIO DAHUIl Dahu è un formaggio prodotto in Val Chisone e Germanasca.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMMtqC8tDws3jJ25ErG6ueO06FGoNjOEwZZQil7J0kzMB1ql54i0W10pRXzqBcMQVrFnvNLHMjPmyEx8JJDNajjRU_kxvE4B2npFwwy4qexW1OyiK6XXhxBQxG3NMswSAaIhqNPGVeH1I/s1600/Dahu+formaggio.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMMtqC8tDws3jJ25ErG6ueO06FGoNjOEwZZQil7J0kzMB1ql54i0W10pRXzqBcMQVrFnvNLHMjPmyEx8JJDNajjRU_kxvE4B2npFwwy4qexW1OyiK6XXhxBQxG3NMswSAaIhqNPGVeH1I/s320/Dahu+formaggio.JPG" width="320" /></a></div>
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L'animale leggendario che da il nome a questo formaggio,il Dahu, è molto conosciuto dalle popolazioni delle aree montane europee, dalle Alpi ai Pirenei.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUtXgXHfTgHIzzsvEbY_Hyi707O-jYcuJZN5aEPbjTNVqGcKtcZiK84HFpFvHLOEm5zxBuGukwdndUhdpnmI_-2V2L84eb2xmAzu0Aq_PS0xeXc1p07xa3_rk1BoPF6LvSgZA8vTyLkTA/s1600/dahu-cervide-alpi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUtXgXHfTgHIzzsvEbY_Hyi707O-jYcuJZN5aEPbjTNVqGcKtcZiK84HFpFvHLOEm5zxBuGukwdndUhdpnmI_-2V2L84eb2xmAzu0Aq_PS0xeXc1p07xa3_rk1BoPF6LvSgZA8vTyLkTA/s1600/dahu-cervide-alpi.jpg" /></a></div>
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È un mammifero quadrupede caratterizzato dall'avere le gambe asimmetriche, quelle di destra più lunghe di quelle sinistra (o viceversa), per muoversi meglio sui ripidi pendii montani. Nel primo caso, si parla di Dahu levogiro, mentre nel secondo caso di dahu destrogiro, in quanto, a causa di questa sua caratteristica fisica è costretto a girare sempre attorno alla montagna nello stesso verso.
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Il formaggio Dahu viene prodotto volutamente storto per ricordare questa particolarità dell'animale mitologico. E' un formaggio prodotto con latte crudo vaccino con una stagionatura minima di 60 giorni.<br />
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Per contattare il produttore potete seguire questo link: http://www.campagnamica.it/cerca/Pagine/SearchDetailResult.aspx?IDR=c471e943-8b43-e211-a3d6-005056a95d7d&TipoAcc=Fattoria&Ambito=fattoriaFabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0Perosa Argentina TO, Italia44.9568396 7.191946099999995644.9343681 7.1516055999999955 44.979311100000004 7.2322865999999957tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-30146890279317596072015-07-23T05:32:00.000-07:002015-07-23T05:32:39.984-07:00IL VINO BAROLOIl vino Barolo è sicuramente il re dei prodotti tipici piemontesi. Prodotto esclusivamente con uve Nebbiolo provenienti dalle colline delle Langhe intorno al comune di Barolo, è un vino rosso da invecchiamento, dal profumo e dal gusto forte. <span style="background-color: white; color: #444444; font-family: Lato, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span>Alcuni esempi di vigneti Gran Cru sono fra gli altri, i Baroli provenienti da Bussia (Monforte d’Alba), Villero (Castiglione Falletto) e Cannubi (Barolo).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6lYeODCxlYZM6vH_c9ctTuJls18qWCuXni3VCSk-bUWbQHYWdxgWoABANNW5UFIBbjJwBDGHJkL4uIfz4k24CNt1VraCedeunbzMAgonIyUpUKGAEn4lUOkmsR1ns8DNrX_eBKGjG-HE/s1600/CANTINA.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6lYeODCxlYZM6vH_c9ctTuJls18qWCuXni3VCSk-bUWbQHYWdxgWoABANNW5UFIBbjJwBDGHJkL4uIfz4k24CNt1VraCedeunbzMAgonIyUpUKGAEn4lUOkmsR1ns8DNrX_eBKGjG-HE/s320/CANTINA.JPG" width="320" /></a></div>
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“Tre nasi son quel che ci vuole per bere il Barolo”, scriveva Cesare Pavese ne “Il compagno”. Nel 1600 le uve Nebbiolo venivano già vinificate e apprezzate dai nobili e dai Reali di Casa Savoia, ma è grazie al contributo del Conte Camillo Benso di Cavour e alla sua idea di far venire nelle Langhe l’enologo francese Alexandre-Pierre Odart, che i processi di produzione migliorarono, portando alla creazione del “Re dei vini”. Da quei giorni il <a href="http://www.dolcepiemonte.com/it/vini-bianchi-rossi-tipici-piemontesi/58-barolo-bussia-docg-.html" target="_blank">vino Barolo</a> si è diffuso in tutta Italia e anche grzie alla "sponsorizzazione" di casa Savoia in tutta Europa.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUJ5ZDmpFORZQv_j29I_jQhg1MmM-uv0UtJHzP3yQMUysH7v8VLUzaoHWx7F5BYuQ66pHMW0bw1mg1Kpf3cgcCZ99xlUBPxtqtghxs6qnQ1Cdr856u_PJ68HqnJbdCBDrxCiCy-Sbp-8M/s1600/IMG_5835.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUJ5ZDmpFORZQv_j29I_jQhg1MmM-uv0UtJHzP3yQMUysH7v8VLUzaoHWx7F5BYuQ66pHMW0bw1mg1Kpf3cgcCZ99xlUBPxtqtghxs6qnQ1Cdr856u_PJ68HqnJbdCBDrxCiCy-Sbp-8M/s320/IMG_5835.JPG" width="213" /></a></div>
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Dal colore granata pieno e intenso, profumo al contempo fruttato e speziato; sia al naso, sia in bocca ricorda i piccoli frutti rossi, le ciliegie sotto spirito e la confettura, ma regala anche suggestioni di rosa e viola appassita, cannella e pepe, noce moscata, vaniglia e talvolta liquirizia, cacao, tabacco e cuoio.<div>
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Il disciplinare della DOCG indica un invecchiamento minimo di 3 anni.<br /><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFdyC7qZZJWUsYEcHzHPKj7Z8YKIPDDUGg32y4XX0iGBZDq7M4fk8WZ_TA6Bvv62E3KFignbfOaFCqSBQ7z99pVr_FjsenmCfStr9DNxjvu1zfqwffdI4O7-7FQh2_tRfEdVhvM9hV3OE/s1600/vino+nebbiolo.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFdyC7qZZJWUsYEcHzHPKj7Z8YKIPDDUGg32y4XX0iGBZDq7M4fk8WZ_TA6Bvv62E3KFignbfOaFCqSBQ7z99pVr_FjsenmCfStr9DNxjvu1zfqwffdI4O7-7FQh2_tRfEdVhvM9hV3OE/s320/vino+nebbiolo.JPG" width="189" /></a></div>
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Oggi il vino Barolo viene utilizzato non solo per bere e degustare ma anche in ricette molto famose della cucina piemontese come il <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.it/2010/12/brasato-al-barolo.html" target="_blank">brasato al barolo</a> o i <a href="http://www.dolcepiemonte.com/it/antipasti-tipici-piemontesi-piemonte/17-salamini-al-barolo-piemonte.html" target="_blank">salamini al Barolo</a>. Tutti <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" target="_blank">prodotti tipici piemontesi</a> che rendono grande la cultura enogastronomica del Piemonte.<br />
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Un'ottimo Barolo è il "Bussia" 2009 prodotto dall'azienda agricola Deltetto. Lo potete trovare online a questo link <a href="http://www.dolcepiemonte.com/it/vini-bianchi-rossi-tipici-piemontesi/58-barolo-bussia-docg-.html" target="_blank">BAROLO BUSSIA</a>. Penseranno gli amici di Dolcepiemonte a farvi arrivare il Barolo direttamente a casa vostra.</div>
Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-521428086556294742014-01-02T09:08:00.002-08:002014-01-04T07:28:05.651-08:00GIUNCA'La giuncà è una ricotta tipica prodotta nelle valli valdesi del Piemonte. Al contrario del <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/2008/04/seirass-del-fen.html" target="_blank">Seirass del fen</a> che è stagionato la giuncà è una ricotta fresca.<br />
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Come tutte le ricotte anche la giuncà è prodotta dal latte cotto una seconda volta con il siero (dal latino "recoctus"). Al raggiungimento degli 85 °C avviene la separazione delle proteine e la formazione di fiocchi che risalgono in superficie.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvuSkqskeEyHpsSSfG1n16TaQyvXcBlXlclp5suJHH8nuI96pR1b2FEPl_8GtWcfan6BDIt2C7e5WHlWczPye0lz7siHTiTbzjR95_8OId8C8oaxIMCu-sgTKeXoLzPFwWO23RrOUil_Q/s1600/giunc%C3%A0.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="186" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvuSkqskeEyHpsSSfG1n16TaQyvXcBlXlclp5suJHH8nuI96pR1b2FEPl_8GtWcfan6BDIt2C7e5WHlWczPye0lz7siHTiTbzjR95_8OId8C8oaxIMCu-sgTKeXoLzPFwWO23RrOUil_Q/s200/giunc%C3%A0.JPG" width="200" /></a></div>
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Fino a qui abbiamo descritto la preparazione della ricotta in generale, da questo punto le tradizioni dei singoli luoghi aggiungono le personalizzazioni che rendono unici i prodotti tipici delle nostre terre. La giuncà delle valli valdesi a questo punto viene fatta asciugare in cesti di giunco appesi in aria, da questi contenitori deriva il nome di questo formaggio.<br />
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La giuncà si può gustare anche nella ricetta tipica della cucina piemontese dei <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.it/2014/01/gnocchi-con-la-giunca.html" target="_blank">gnocchi con la giuncà</a>.<br />
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<br />Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-85735400231211605012013-11-14T04:50:00.000-08:002013-11-14T04:50:23.794-08:00DEGUSTAZIONI AJ A CARAJ<div>
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione di questa "gustosa" manifestazione in provincia di Cuneo. Per riscoprire antichi e tipici <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">prodotti del Piemonte</a>.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinHH0iRXI0zBtrBHbZ6k6W-xDhSn0Wz8pzbMHezVt2xEy8k7dgRZ-nRj4NVHU97m7BdZuQ4Ob0dEFRqtO55klN5fVVCUU1gjaTrTkcPqcUcPxxyYr_1lrR3I36r065Sx54kAFDdvZpXok/s1600/ajcaraj2013.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinHH0iRXI0zBtrBHbZ6k6W-xDhSn0Wz8pzbMHezVt2xEy8k7dgRZ-nRj4NVHU97m7BdZuQ4Ob0dEFRqtO55klN5fVVCUU1gjaTrTkcPqcUcPxxyYr_1lrR3I36r065Sx54kAFDdvZpXok/s400/ajcaraj2013.jpg" width="285" /></a></div>
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Si inizia, sabato 16, presso il rinnovato Pelerin di piazza Cavour, alle<br />fatidiche 17,17, con la degustazione guidata dell’aglio di Caraglio a cura del<br />giovane chef caragliese Michele Chiapale. <div>
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Seguirà l’accattivante concorso fotografico “ Caraglio nel dett’aglio”. </div>
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Alle 20.00, presso il suddetto Pelerin, una sontuosa e fragrante <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.it/2008/03/bagna-caoda.html" target="_blank">bagna caoda</a> allieterà i palati dei buongustai.</div>
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<br />Il giorno dopo, domenica 17, dalle 9 del mattino alle 18, lungo la strada e la<br />piazza centrale del paese si terrà l’attesa “mostra- mercato- degustazione dell’<br />aglio di Caraglio e di numerose e rare tipicità. Tra abbondanti ortaggi e<br />frutta di qualità, amabili mieli e formaggi aromatici , stuzzichevoli salumi e<br />vini profumati si potranno reperire delle rare eccellenze del nostro<br />territorio.</div>
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Come il delicato antico fagiolo bombonino, piccolo, dalla candida buccia,<br />tenerissima e digeribilissima, adatto al forno o nel coccio piemontese. Oppure<br />la gustosa lenticchia della Valle Grana che rivive nei nostri areali e le<br />patate Piattine e Ciarde dei coltivatori dell’Associazione di tutela di<br />Monterosso Grana. O, ancora, il Söfran ovvero il riscoperto, delizioso,<br />Zafferano di Caraglio e della Valle Grana e i piccoli e saporiti porri<br />quarantini, anche detti di montagna o di Montemale. Poi il borlotto nano<br />Reginotto della Vallera, appositamente spaccato, come vuole l’antica<br />tradizione, per una cottura rapida, anche senza preventivo ammollo, in suadenti<br />minestroni. E le farine della tradizione: il pregiato Barbarià o Barbariato, la<br />farina pignoletto per un’ottima polenta, il grano saraceno, il farro e<br />tantissimo altro ancora.<br />Nell’intermezzo della festa, alle 12,00 verrà fortunatamente riproposta la<br />gentile <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.it/2008/03/bagna-caoda.html" target="_blank">bagna caoda</a> caragliese, presso il suddetto Pelerin.<br />Il pomeriggio sarà allietato da danze occitane dei Segurana, condite da<br />fragranti caldarroste.</div>
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<br />Al termine, gran finale con l’investitura di nuovi confratelli e, a seguire,<br />appassionate corteo della Confraternita dell’aglio lungo la via principale.<br />Ai buongustai, agli amanti della tradizione, ai contadini, ai gastronomi, a<br />tutta la gente che mangia e sa che quello che mangia diventerà parte di se<br />stesso, appuntamento il 16 e 17 novembre 2013, a Caraglio(Cuneo). Siete tutti<br />aromaticamente invitati.</div>
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<br />Info: associazione Insieme per Caraglio 0171/619816</div>
Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-32820140162472519332013-05-05T09:01:00.000-07:002013-05-05T09:01:24.079-07:00ACSENTI<br />
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Gli Acsenti sono biscotti tipici della cucina piemontese e vengono tradizionalmnte preparati nella zona del comune di Sandigliano in provincia di Biella<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjXeP0ldpRQcA9RakKC4PpF_MY9G8g6xG6HTCr5nlc3Q-SB4GoT4556Et0KD9LKa2UYZm2h9HY_G8JPvvxOqJLfx0ZMLaXAyVyxS8RVt-jjef4X6GgQqWk0Anc1joUvDOYNcNWSD6_0L17/s1600/acsenti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjXeP0ldpRQcA9RakKC4PpF_MY9G8g6xG6HTCr5nlc3Q-SB4GoT4556Et0KD9LKa2UYZm2h9HY_G8JPvvxOqJLfx0ZMLaXAyVyxS8RVt-jjef4X6GgQqWk0Anc1joUvDOYNcNWSD6_0L17/s200/acsenti.jpg" width="200" /></a></div>
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Gli Acsenti sono biscotti di farina di mais ai quali si aggiunge un po' di farina bianca e di zucchero.<br />
<br />
Un'importante occasione per gustare gli Acsenti è la festa tradizionale della Madonna delle Grazie, celebrata nella seconda domenica di settembre gli acsenti vengono preparati con l'aggiunta, però, del burro.<br />
<br />
<br />
Non sono riuscito a trovare una vera e propria ricetta degli acsenti (se qualcuno di voi ne ha una può lasciarla nei commenti) ma si devono di impastare l'acqua, la farina di mais, di farina bianca e lo zucchero. Poi vengono fatti lievitare con una pasta pane inacidita (tipo lievito madre) chiamata " alvà". Quindi gli viene data la classica forma e vengono fatti cuocere in forno.<br />
<br />
Vengono confezionati sia rotondi che a forma di esse ma sono abbastanza piccoli.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #535353; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" style="background-color: white; color: #ae7400; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px; text-decoration: none;" target="_blank">http://prodottidelpiemonte.blogspot.it </a><span style="background-color: white; color: #535353; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">per scoprire sempre nuovi prodotti tipici del Piemonte.</span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-21283180135414707582013-04-29T08:40:00.001-07:002013-04-29T08:40:25.589-07:00TRIPPA DI MONCALIERI, TRIPA D' MUNCALE'La trippa di Moncalieri o, in piemontese Tripa d' Muncalè è un insaccato, uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte</a>.<br />
<br />
I macellai ed i trippai di Moncalieri sono citati negli statuti della città già dal 1230. Sembra che proprio ad un maestro trippaio di questi tempi sia da attribuire la nascita della tripa d' Muncalè. Anche se la storia di questo insaccato tipico sembra risalire addirittura alla <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gallia_cisalpina" target="_blank">Gallia Cisalpina</a>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRR_3PErruCRpVcr36U3nnTMLQmP2GPxRXJwctQDNe9MztbivKdsH6Ds2g0NzAgwa20cqkkgPu40Kl47Y5uOY2nNRElevmYQivo29_hQUbal0_CUWNbmrA4gFE58dvTv93zvdkKoVdtQ0/s1600/tripa+dmuncale.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRR_3PErruCRpVcr36U3nnTMLQmP2GPxRXJwctQDNe9MztbivKdsH6Ds2g0NzAgwa20cqkkgPu40Kl47Y5uOY2nNRElevmYQivo29_hQUbal0_CUWNbmrA4gFE58dvTv93zvdkKoVdtQ0/s200/tripa+dmuncale.JPG" width="200" /></a></div>
<br />
La Tripa d'Muncalè è prodotta con parti diverse degli stomaci di bovini, ovini, caprini e suini. Di colore rosato.<br />
Anticamente vi era un preciso disciplinare che regolava la produzione della Tripa d' Muncalè che doveva essere rigorosamente insaccato nello stomaco dopo aver lavato ciascun ingrdiente per almeno due giorni in appositi cesti di vimini.<br />
<br />
La trippa di Moncalieri o meglio la Tripa d' Muncalè oggi viene prodotta facendo bollire in acqua salata per almeno 8 ore i diversi tipi di trippa. Acora caldi vengono poi compressi in stampi appositi e insaccati.<br />
Il sapore della tripa d'Muncalè ricorda lontanamente il prosciutto cotto si può gustare come antipasto, affettato e condito con olio, sale, pepe, aglio e limone, oppure come piatto caldo.<br />
<br />
La tripa d'Muncalè è classificata come "Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Piemonte", ai sensi dell'art. 8 del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173 e dell'Allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale 15 aprile 2002 n. 46-5823.<br />
<br />
Esistono documenti che certificano già nel XIV secolo l'esistenza della "Magnifica Comunità di Trippai" a questa comunità si riferisce la <a href="http://www.associazionetrippamoncalieri.it/index.php/confraterinta-della-trippa" target="_blank">Confraternita d'la Tripa</a> nata nel 1969 creata per tenere vivo l'interesse per questo prodotto tipico piemontese.Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-86957421424611266132013-04-27T07:12:00.001-07:002019-09-09T06:07:54.997-07:00RAMIE IL VINO DELLE MONTAGNEIl Ramìe è un vino rosso, uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte</a>, prodotto nelle valli <a href="http://turismopiemonte.blogspot.it/2011/07/la-val-chisone.html" target="_blank">Chisone</a> e <a href="http://turismopiemonte.blogspot.it/2009/12/valle-germanasca.html" target="_blank">Germanasca</a> in provincia di Torino.<br />
<br />
Il vino Ramìe viene prodotto ad un'altezza di c.a. 800 metri sul livello del mare, i vitigni sono coltivati su pendii molto impervi che rendono la cura della vigna un'autentica avventura.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkMIqg0o7v6TZcgRLsTFXp9DAVbhW0mc1ltZS4yA6kvxNLiLosb8OhkC79ZmJGWJiE3N9vyulRU_TVSOXp3vrVU3qEnGaPAylw4z6DLDzYkHbsNvjtL6md7jnJ7Gijs9fMZ9UVbgask3Q/s1600/bicchiere+ramie+scritta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkMIqg0o7v6TZcgRLsTFXp9DAVbhW0mc1ltZS4yA6kvxNLiLosb8OhkC79ZmJGWJiE3N9vyulRU_TVSOXp3vrVU3qEnGaPAylw4z6DLDzYkHbsNvjtL6md7jnJ7Gijs9fMZ9UVbgask3Q/s320/bicchiere+ramie+scritta.JPG" width="242" /></a></div>
<br />
Questo vino viene prodotto con uve Avanà, Avarengo, Chatus, Bequet, Barbera, ecc... tutti vitigni autoctoni.<br />
<br />
Nel 1996 questo vino è stato dichiarato DOC (denominazione di origine controllata) con la denominazione di "Pinerolese Ramìe".
<br />
<br />
Sembra che i vigneti del Ramìe fossero presenti nelle valli Chisone e Germanasca già dal XIV secolo. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy8sGJENhqu-1z-ODvzuchTSiJh2VQJLnVGGI6u3614AXmtlxo4ustsw1Vj1gkDNBqqZP23Duhme23QQC7NBnWhAO49IFH9BQOZC0w0NjlX5EHpPePDvY60nGcSAV11EI55N9KZTvtNpA/s1600/vigne+ramie.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy8sGJENhqu-1z-ODvzuchTSiJh2VQJLnVGGI6u3614AXmtlxo4ustsw1Vj1gkDNBqqZP23Duhme23QQC7NBnWhAO49IFH9BQOZC0w0NjlX5EHpPePDvY60nGcSAV11EI55N9KZTvtNpA/s320/vigne+ramie.JPG" width="240" /></a></div>
Qui i versanti della vallata sono stati addomesticati dall'uomo grazie a tantissimi piccoli terrazzamenti. Le pendenze in alcuni punti raggiungono addirittura il 90%, costringendo i vignaioli a sforzi incredibili. Queste asperità del territorio danno origine a vigneti piccoli e frammentati che non rendono più di qualche migliaio di bottiglie all'anno, per questo il Ramìe è una vera rarità.<br />
<br />
<br />
Il Ramìe ha un colore rosso rubino abbastanza carico, profumi intensi di frutta matura, liquirizia e spezie, avvolgente e persistente.<br />
<br />
Il Pinerolese Ramìe è un vino che racchiude tutta la fatica che serve per ottenerlo, ma dalle caratteristiche uniche e irripetibili, viene lavorato in modo completamente naturale e rispecchia l'andamento climatico dell'annata.<br />
Il Ramìe deve essere servito a una temperatura di 16-18°C in calici ampi che permettono l'espressione piena dei profumi di questo vino.<br />
<br />
<span style="background-color: white; color: #535353; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" style="background-color: white; color: #ae7400; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px; text-decoration: none;" target="_blank">http://prodottidelpiemonte.blogspot.it </a><span style="background-color: white; color: #535353; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">per scoprire sempre nuovi prodotti tipici del Piemonte.</span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-5411217312933829842013-04-12T02:20:00.000-07:002018-01-18T09:15:36.630-08:00I GIANDUIOTTI, COME NASCONO?Un video molto interessante sul procedimento che da vita a questi gioielli della gastronomia piemontese.<br />
<br />
I <a href="https://www.dolcepiemonte.com/it/cioccolato-e-cioccolatini/65-vendita-gianduiotti-artigianali.html" target="_blank">gianduiotti </a>sono uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte</a>, l<span style="background-color: white; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">'origine del nome di questo cioccolatino è un esempio di marketing ante-litteram. Era il 1865 quando una nota fabbrica di </span><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/2011/01/il-cioccolato-in-piemonte.html" style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px; text-decoration: none;">cioccolato</a><span style="background-color: white; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;"> torinese utilizzò la maschera tipica del carnevale di Torino, </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gianduja" style="background-color: white; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px; text-decoration: none;">Gianduja</a><span style="background-color: white; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;"> per presentare il suo nuovo </span><span style="background-color: white; font-family: "arial" , "tahoma" , "helvetica" , "freesans" , sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">cioccolatino.</span><br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/q6aRs0loPis?rel=0" width="420"></iframe><br />
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Da allora i gianduiotti sono uno dei simboli di Torino e del Piemonte, fatti di soli due ingredienti il cioccolato e la nocciola.Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-43702739379656068962013-01-29T03:08:00.000-08:002013-01-29T03:08:24.069-08:00FORMAGGIO BRA<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il Bra è un formaggio DOP ed è uno dei più famosi <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte</a>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
I formaggi sono una ricchezza della cultura enogastronomica piemontese. Anche se oggi nella cittadina di Bra non si producono più forme di questo formaggio che porta il nome della cittadina braidese.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
Furono i commercianti cittadini di Bra a stagionare e a diffondere il Bra DOP sui mercati piemontesi e soprattutto liguri.<br />
Le condizioni climatiche favorevoli e la felice dislocazione geografica di Bra la resero il più grande centro di raccolta per la stagionatura e la commercializzazione, fatta inizialmente su carri trainati da cavalli.<br />
<br />
Grazie alla capacità del Bra DOP di conservarsi per parecchi mesi era richiesto da piemontesi emigrati nelle Americhe facendolo diventare uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte </a>famosi nel mondo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWrBaS00dsrzMQrggTQUE4QaOy5cM3yAxryDGmd7hyphenhyphenWYb5oyudW9l95tdh7LM2F6KMusGLrgNupZbjGKppA6j7wJpqBdEL7lFmG07e9o4pT4Y1C_sxA5U-fwKr_3KqUC-HbJ7FtBb_jk8/s1600/formaggio+BRA.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWrBaS00dsrzMQrggTQUE4QaOy5cM3yAxryDGmd7hyphenhyphenWYb5oyudW9l95tdh7LM2F6KMusGLrgNupZbjGKppA6j7wJpqBdEL7lFmG07e9o4pT4Y1C_sxA5U-fwKr_3KqUC-HbJ7FtBb_jk8/s200/formaggio+BRA.JPG" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: right;">
<span style="text-align: start;">Il Bra DOP viene prodotto in due versioni:"Bra Tenero" e "Bra Duro". Viene stagionato almeno 45 giorni per il tipo tenero e 180 giorni per il tipo duro fino ad un massimo di un anno.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Questo formaggio tipico viene prodotto principalmente con latte di vacca, possono essere aggiunte piccole quantità di latte ovino e/o caprino, nella misura massima del 10%.<br />
Nel "Bra tenero" il latte viene riscaldato a 35° C con l'aggiunta di caglio liquido di vitello.<br />
<br />
Il peso di una forma varia da 5 a 9 Kg.
La zona di produzione comprende tutta la provincia di Cuneo mentre per la stagionatura è compreso anche il territorio del comune di Villafranca Piemonte.
<br />
Le forme di Bra DOP prodotte in comuni classificati come montani possono vantare la dicitura "d'Alpeggio": in questo caso lo sfondo dell'etichetta cartacea è di colore verde e riporta la scritta "di Alpeggio".<br />
<br />
Visita spesso il nostro blog <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">http://prodottidelpiemonte.blogspot.it </a>per scoprire sempre nuovi prodotti tipici del Piemonte.Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-67777776447536712452012-12-16T00:59:00.001-08:002012-12-16T00:59:47.816-08:00SALAME DELLA GIORAIl salame della giora (in piemontese si pronuncia giura) è un insaccato, uno dei prodotti tipici del Piemonte. Il salame della giora viene prodotto soprattutto nella zona di Carmagnola fino a Bra.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyhNM2cYcuySGK8-CO-dDkG3z4qFd7ZhEqzrrxt80i4YvHcxDok3u0xqMnEdW3jbxOYdiyFSvrOtN7P8zjKJOgkyOX7_AGaSeisCED-jd9RxKdtIOCJQ6oSTMzagi8AYuTqc_NNtlHdiA/s1600/salame+della+giora.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="137" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyhNM2cYcuySGK8-CO-dDkG3z4qFd7ZhEqzrrxt80i4YvHcxDok3u0xqMnEdW3jbxOYdiyFSvrOtN7P8zjKJOgkyOX7_AGaSeisCED-jd9RxKdtIOCJQ6oSTMzagi8AYuTqc_NNtlHdiA/s200/salame+della+giora.JPG" width="200" /></a></div>
<br />
La diffusione di questo salume a base di carne di vacca è dovuta sia alla presenza in questa zona del Piemonte di una importante comunità ebraica, come per la <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/2010/10/salsiccia-di-bra.html" target="_blank">salsiccia di Bra</a>, ma anche per ragioni economiche. Infatti il salame della giora viene prodotto con carne di vacche di razza Piemontese, dimesse dalla riproduzione ed ingrassate (chiamate appunte Giore). In questo modo si poteva recuperare e valorizzare la carne di queste vacche. In questo modo in passato si poteva sfruttare la carne della vacca anche per periodi molto lunghi rispetto alla carne fresca, non esistendo i frigoriferi.<br />
<br />
Per la preparazione del salame della giora la carne di vacca viene unita al lardo del maiale e conciata con sale, spezie quali pepe bianco, cannella, noce moscata, zucchero e vino Barolo. <br />
<br />
Un importante appuntamento per scoprire il salame della giora è la sagra della giora, che si tiene il terzo venerdì di dicembre a Carmagnola, nelle vie del centro storico della città. Per maggiori informazioni sulla sagra della giora potete visitare il sito del <a href="http://www.comune.carmagnola.to.it/ComAppuntamentiDettaglio.asp?Id=14506" target="_blank">comune di Carmagnola</a> .<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" style="color: blue; text-decoration: initial;">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> per scoprire sempre nuovi</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" style="color: blue; text-decoration: initial;">prodotti tipici del Piemonte.</a></span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-83000072074957375992012-10-28T03:20:00.000-07:002013-01-09T05:28:14.149-08:00SEDANO ROSSO DI ORBASSANOIl sedano rosso di Orbassano è uno di quei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte</a> che ha rischiato l'estinzione intorno agli anni '60, con il rischio di perdere un grande pezzo di storia e di cultura tradizionale piemontese. Sostituito da varietà più concorrenziali perché avevano bisogno di meno lavoro. Certo però non con la stessa ricchezza di sapore e tenerezza del sedano rosso di Orbassano.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIs8Nw-gfeJJBFO8ruEtm8qlcf11Bfp9Ctb0hRuiWyUeK3AEINd5xxmmPaEQyQfEmAA1KDazUdRM3SDVmCVJnmICRlz1TJJQMa9z12klwVSMeMMvyFqS00UG7ogbbHhFcGpfGcq38SSV4/s1600/sedano+rosso+di+orbassano.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIs8Nw-gfeJJBFO8ruEtm8qlcf11Bfp9Ctb0hRuiWyUeK3AEINd5xxmmPaEQyQfEmAA1KDazUdRM3SDVmCVJnmICRlz1TJJQMa9z12klwVSMeMMvyFqS00UG7ogbbHhFcGpfGcq38SSV4/s320/sedano+rosso+di+orbassano.JPG" width="297" /></a></div>
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<br />
Grazie ad una collaborazione con la Facoltà di Agraria dell'Università il "Consorzio Sedano Rosso di Orbassano" è riuscito a recuperare i semi originari. I membri del consorzio, che associa 3 produttori di Orbassano si attengono ad uno stretto disciplinare per la coltivazione del sedano rosso di Orbassano. Seminato a marzo\aprile viene trapiantato a giugno e luglio raggiunge la piena maturazione ai primi di novembre. La caratteristica principale però della coltivazione tradizionale del sedano rosso di Orbassano risiede in quello che i contadini facevano durante l'inverno, quando per conservarlo scavavano fosse a sezione rettangolare nel terreno, in cui disponevano i sedani appena raccolti, in piedi, fosse profonde quanto le coste del sedano. Riempivano poi i sedani con fieno di erbe raccolte nelle aree paludose dei boschi di Stupinigi (dette impai) e, se le condizioni climatiche erano favorevoli, riuscivano a conservare i sedani fino a marzo.<br />
<br />
La storia del sedano rosso di Orbassano parte da lontano, da quando nel '600 la duchessa di Savoia Anna Maria d’Orléans, sposa del re Vittorio Amedeo II, portò con sé dalla Francia il sedano violetto di Tours, più saporito e tenero di quelli coltivati al tempo in Piemonte. I contadini piemontesi avevano saputo mantenere la coltivazione di questa varietà di sedano che ha sviluppato il caratteristico colore rosso alla base delle coste e un sapore lievemente ammandorlato che lo rende molto interessante per l’utilizzo gastronomico.<br />
<br />
Oggi il sedano rosso di Orbassano è uno dei presidi di Slow Food che tutela le piccole produzioni agricole di qualità realizzate secondo pratiche tradizionali e promuove questi prodotti in tutto il mondo.<br />
<br />
Per avere maggiori informazioni sui produttori del sedano rosso di Orbassano potete visitare il sito del Consorzio <a href="http://www.sedanorosso.it/">http://www.sedanorosso.it</a> dove potete trovare anche alcuni prodotti fatti con il sedano rosso.<br />
<br />
Visita spesso il nostro blog <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a> per scoprire sempre nuovi <a href="http://dolcepiemonte.altervista.org/content/10-prodotti-tipici-piemontesi" target="_blank">prodotti tipici piemontesi</a>.Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-91871570923410542242012-10-14T03:49:00.000-07:002012-10-14T03:49:54.272-07:00TOMIN DAL MELIl tomin dal mel è uno dei<a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank"> prodotti tipici del Piemonte</a> per cui si sta attendendo il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (DOP). E' un formaggio che viene prodotto in alcune zone della provincia di Cuneo, in particolare nei paesi di Melle, Frassino e Valmala. Nel disciplinare per il riconoscimento della DOP che deve essere approvato l'area di produzione dovrebbe essere estesa anche ai comuni vicini di Brossasco, Isasca, Piasco, Rossana, Sampeyre e Venasca.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj3DUEYYsGJSQ2hCMQ5ekysmTSr780ejYzmF4_j8xk4m7RzhGeAGnVkXarnQFPPgsb-vp8YnYd8FWxIS0314cO1fSJrZB05b6fgR90evgfAgNc-18LzfJZXnZDQLl_EkFxkjn8CjU4UDY/s1600/TOMIN+DAL+MEL.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj3DUEYYsGJSQ2hCMQ5ekysmTSr780ejYzmF4_j8xk4m7RzhGeAGnVkXarnQFPPgsb-vp8YnYd8FWxIS0314cO1fSJrZB05b6fgR90evgfAgNc-18LzfJZXnZDQLl_EkFxkjn8CjU4UDY/s200/TOMIN+DAL+MEL.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
Il tomin dal mel è un formaggio prodotto con latte vaccino intero. Viene fatto stagionare tre-otto giorni su teli di canapa<br />
<br />
Quando il formaggio è fresco la crosta è molto fine e di colore bianco latte, se è stagionato presenta una crosta elastica e vellutata da muffe bianche, il tomin dal mel va gustato con la crosta.
<br />
<br />
Questo <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/" target="_blank">prodotto tipico del Piemonte</a> ha un aroma tipico di latte fresco, leggermente acidificato. Ha un gusto dolce, di latte fresco, debolmente acido.Nel tomin del mel più stagionato si ritrovano profumi di muschio e sottobosco.<br />
<br />
La storia del tomin del mel risale a fine ottocento e arriva dalle montagne della media Valle Varaita a cavallo tra le borgate di Frassino e Melle.<br />
Il commercio di questo formaggio ebbe un grande sviluppo presso il fiorente mercato di Melle, dal quale ha assunto la denominazione di Toumin dal Mel.<br />
Dal 1974 a Melle nel mese di agosto si svolge la Sagra del Toumin dal Mel quale manifestazione promozionale del formaggio. <br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" style="color: blue; text-decoration: none;">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> per scoprire sempre nuovi</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" style="color: blue; text-decoration: none;">prodotti tipici del Piemonte.</a></span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-65223907357133250772012-04-01T01:45:00.000-07:002012-04-01T01:47:11.414-07:00GENEPI'Il Genepi' è un liquore è uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte</a> prodotto soprattutto nelle vallate alpine, e viene ricavato dalle piante aromatiche che portano lo stesso nome.<br />
<br />
La pianta del Genepi' è del genere Artemisia e cresce sulle Alpi piemontesi.
Il cespuglio del Genepì può crescere fino a circa 10\15 centimetri, dai fiori maschili della pianta viene ricavato il liquore tipico del Piemonte.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxG-MMspm074jpUidUKMkvvLHQkzBWgwI2Yr_wTGgQy387jqHM4al6qiGUb0gq93LEzO_v-2oF5qwU1Hw8WBs6MT5P7w9N-nJDdxFo8CelUfUEi7LZ2wn9pTH8yMFdqVBC6IsrAVi7zQI/s1600/300px-Genep%C3%AC.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxG-MMspm074jpUidUKMkvvLHQkzBWgwI2Yr_wTGgQy387jqHM4al6qiGUb0gq93LEzO_v-2oF5qwU1Hw8WBs6MT5P7w9N-nJDdxFo8CelUfUEi7LZ2wn9pTH8yMFdqVBC6IsrAVi7zQI/s1600/300px-Genep%C3%AC.jpg" /></a></div>
Oggi la pianta selvatica del Genepì è protetta quindi quelle da cui si ricava il liquore viene coltivata.
Per produrre il Genepì i fiori devono essere lasciati in infusione nell'alcol per circa 90 giorni.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" style="color: blue; text-decoration: none;">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> per scoprire sempre nuovi</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" style="color: blue; text-decoration: none;">prodotti tipici del Piemonte.</a></span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-89726747504716558622012-03-15T11:14:00.000-07:002012-03-15T11:14:49.842-07:00ROBIOLA DI ROCCAVERANOLa robiola di Roccaverano è un formaggio che ha una storia di duecento anni, prodotto nell'omonimo paese in provincia di Asti e nei paesi limitrofi, racchiusi tra le colline delle Langhe astigiane.<br />
<br />
La robiola di Roccaverano è uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" target="_blank">prodotti del Piemonte</a> a denominazione di origine protetta.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxs8HvbJumFAn6IBkiIcKVGmd6BZjRXTl67Zf0Uaf78jB3CnyZ9Vdwv8hhHkX-eJvJfA-EpgHnlBwxzQqssvgLjqf2kt-VNV2VojjSYczv8eUpkx5tIOVeuaY39IsL3rQYsaY97Qm5aeQ/s1600/robiola+di+roccaverano.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxs8HvbJumFAn6IBkiIcKVGmd6BZjRXTl67Zf0Uaf78jB3CnyZ9Vdwv8hhHkX-eJvJfA-EpgHnlBwxzQqssvgLjqf2kt-VNV2VojjSYczv8eUpkx5tIOVeuaY39IsL3rQYsaY97Qm5aeQ/s320/robiola+di+roccaverano.JPG" width="320" /></a>Formaggio di latte caprino è uno dei pochi formaggi italiani che riesce a competere con i caprini francesi.<br />
Ma attenzione a quale Robiola di Roccaverano acquistate perchè nonostante la DOP non tutte sono fatte con latte di capra al 100%.<br />
<br />
La produzione di questa robiola viene fatta da inizio marzo a metà dicembre.
<br />
<br />
Generalmente viene consumato fresco, ma esistono anche delle robiole di Roccaverano stagionate a 10 giorni o a 30 giorni.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" style="color: blue; text-decoration: none;">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> per scoprire sempre nuovi</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" style="color: blue; text-decoration: none;">prodotti tipici del Piemonte.</a></span><br />
<br />Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-33928648808199859472012-03-14T09:37:00.001-07:002012-03-14T09:37:32.789-07:00AMARETTI DI MOMBARUZZOMombaruzzo è un piccolo paese sulle colline dell'astigiano. A rendere celebre questo paese del Piemonte sono gli Amaretti di Mombaruzzo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSE7cSbRW810d0Y270EdWWHzPxrxD3c_4laQ2tS2jbu1NBz7UYzZ2Zb4TbSPYMWrlBp0Gt-1Au3NWJMaCuB5rDLJlLC_oir0fLZ0r6zO-9RJfncnLSAhxyLPnIkxxUy-2u3BUKr5QWxCE/s1600/amaretti_mombaruzzo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSE7cSbRW810d0Y270EdWWHzPxrxD3c_4laQ2tS2jbu1NBz7UYzZ2Zb4TbSPYMWrlBp0Gt-1Au3NWJMaCuB5rDLJlLC_oir0fLZ0r6zO-9RJfncnLSAhxyLPnIkxxUy-2u3BUKr5QWxCE/s1600/amaretti_mombaruzzo.jpg" /></a></div>
<br />
Gli Amaretti di Mombaruzzo sono amaretti morbidi fatti con le mandorle e l'albume d'uovo.<br />
<br />
La ricetta di questi particolari amaretti morbidi sembra risalire al 1700 quando, Francesco Moriondo pasticcere di casa Savoia inventò questi buonissimi dolci per il gusto di re e regine.<br />
<br />
Alla fine del '700 Francesco Moriondo si trasferì a Mombaruzzo iniziando l'attività di produzione in proprio dei suoi amaretti.
Dall'ottocento gli amaretti di Mombaruzzo divennero famosi in tutta Italia e la loro produzione venne intrapresa anche da altri produttori.<br />
<br />
Gli ingredienti degli amaretti di Mombaruzzo sono albumi, zucchero e mandorle. Sono morbidi e fragranti con un forte profumo di mandorla.<br />
<br />
Nel corso degli anni sono state prodotte una serie di varianti come gli amaretti di Valenza, di Acqui, di Gavi e di Ovada. Oltre naturalmente ai più famosi amaretti di Sassello (SV) e Saronno (VA). Ma gli amaretti di Mombaruzzo sono uno dei<a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" target="_blank"> prodotti tipici del Piemonte</a>.Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-227776928740403922012-02-21T04:44:00.001-08:002012-02-21T04:48:36.036-08:00LE ACCIUGHE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjInL6pd4T0rZjernx_ReKYwSSLPcAZNp5i_FopW7czoOxZGhXfPFkn-fBIPuQZhia1XxT4Mae7BYx2JmARRZVTnZq7HTovLVwtIp8YPvmxoDUDjqrcdQWfXxsv7NzsiudHmZy_27nW0UvO/s1600/foto+%25282%2529.JPG" imageanchor="1" style="background-color: white; clear: left; color: #ff6f3a; float: left; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjInL6pd4T0rZjernx_ReKYwSSLPcAZNp5i_FopW7czoOxZGhXfPFkn-fBIPuQZhia1XxT4Mae7BYx2JmARRZVTnZq7HTovLVwtIp8YPvmxoDUDjqrcdQWfXxsv7NzsiudHmZy_27nW0UvO/s200/foto+%25282%2529.JPG" style="border-bottom-style: none; border-color: initial; border-image: initial; border-left-style: none; border-right-style: none; border-top-style: none; border-width: initial; position: relative;" width="150" /></a><span style="background-color: white; color: #4a4a4a; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;"></span><br />
Perchè le acciughe sono un <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" target="_blank">prodotto tipico del Piemonte</a> se in Piemonte non c'è il mare?<br />
La <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.com/" target="_blank">cucina piemontese</a> è ricca di piatti che utilizzano questo prodotto come ingrediente base.<br />
Basta pensare alla <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.com/2008/03/bagna-caoda.html" target="_blank">bagna caoda</a>, piatto simbolo della gastronomia piemontese, ma anche l'insalata di cavoli o il coniglio alla piemontese.<br />
<br />
Le acciughe in Piemonte sono sempre arrivate sotto sale, in passato uno dei sistemi più utilizzati per conservare gli alimenti. Anche nella ricetta tradizionale della bagna caoda si trovano menzionate le aggiughe rigorosamente sotto sale non quelle sott'olio che tendono a perdere un po' di sapore.<br />
<br />
Sicuramente le acciughe arrivavano in Piemonte dalla Liguria e dalla Francia<br />
<br />
Una leggenda curiosa spiega che in passato i contadini, provenienti soprattutto dalla valle Maira nel cuneese, cercassero di arrotondare nei mesi invernali andando in Francia o in Liguria a prendere il sale da vendere poi in tutto il Piemonte.<br />
Poichè il sale ai tempi era un bene molto prezioso sembra venisse nascosto sotto le acciughe. Questi contadini passavano poi nei paesi con dei carretti a vendere sia il sale che i pesci e venivano chiamati ANCIUE'. In realtà sembra che le acciughe fossero ben più care del sale che veniva inoltre tassato a prescindere dai consumi. Quindi questa leggenda non sembra avere fondamento storico.<br />
<br />
Il Museo Seles - Museo multimediale dei mestieri itineranti, vuole essere il punto di raccolta delle testimonianze e della documentazione di tutti gli acciugai della Valle Maira che hanno avuto nei comuni di Dronero, Celle di Macra e Paglieres la loro culla d’origine.<a href="http://www.comune.dronero.cn.it/" target="_blank"> www.comune.dronero.cn.it</a><br />
<br />
Le acciughe quindi sono state "adottate" dalla cultura gastronomica piemontese, anche se provengono da luoghi limitrofi sono state integrate in maniera eccezionale nella cucina piemontese diventando uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte</a>.<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" style="color: blue; text-decoration: none;">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> per scoprire sempre nuovi</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" style="color: blue; text-decoration: none;">prodotti tipici del Piemonte.</a></span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-16810207267821929322012-02-14T08:47:00.002-08:002012-02-14T08:54:33.248-08:00RIVET D'ORIl Rivet D'or è uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" target="_blank">prodotti tipici del Piemonte</a>, è un formaggio nato nella <a href="http://turismopiemonte.blogspot.com/2011/07/la-val-chisone.html" target="_blank">Val Chisone</a>, in provincia di Torino.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs4DX8QI5G5_jUFIEKZ7dNmIMXBAr_HaFoGVf-XBZTw0i_cKYuV3ylPgqF_WYBf-vHlJsO0whRy_P0Y3yeHth7tIsh63S5Tf6_x24d-3M-I5Oar7a6835uOtQ8KnFOtRD8bsyTxf2qClQ/s1600/RIVET+DOR.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs4DX8QI5G5_jUFIEKZ7dNmIMXBAr_HaFoGVf-XBZTw0i_cKYuV3ylPgqF_WYBf-vHlJsO0whRy_P0Y3yeHth7tIsh63S5Tf6_x24d-3M-I5Oar7a6835uOtQ8KnFOtRD8bsyTxf2qClQ/s1600/RIVET+DOR.JPG" /></a></div>Il Rivet D'or è un formaggio di latte crudo intero, stagionato (dai 60 ai 180 giorni), di sapore intenso, ha una pasta molto bianca e friabile, con una leggera erborinatura naturale. <br />
<br />
La ricetta del Rivet D'Or è stata tramandata di generazione in generazione come succedeva un tempo. Poi però la scienza, attraverso l'università di Torino, ha dato una mano ad affinare la lavorazione di questo formaggio tipico della<a href="http://turismopiemonte.blogspot.com/2011/07/la-val-chisone.html" target="_blank"> Val Chisone</a> in provincia di Torino.<br />
<br />
Il Rivet D’OR si differenzia in Rivet D’OR d’üvern, più dolce e compatto, prodotto in inverno, quando le bovine sono nutrite prevalentemente con fieno di valle, il Rivet D’OR 'd la dreit, con profumi floreali e sapori intensi, prodotto quando le bovine sono al pascolo sul comprensorio pascolivo esposto a sud, il Rivet D’OR 'd l’envers, saporito e più morbido, prodotto quando le bovine sono al pascolo sul comprensorio pascolivo esposto a Nord.<br />
<br />
Trovate maggiori informazioni sul Rivet D’OR qui <a href="http://www.formaggio-rivetdor.it/Prodotti/il-rivet-d-or">http://www.formaggio-rivetdor.it/Prodotti/il-rivet-d-or</a><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" style="color: blue;">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a></span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> per scoprire sempre nuovi</span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" style="color: blue;">prodotti tipici del Piemonte.</a></span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-1726332087319819792011-09-21T12:19:00.000-07:002011-09-21T12:19:17.250-07:00MONTEBORESi racconta che l'invenzione del formaggio Montébore si debba ai monaci dell’abbazia benedettina di Santa Maria di Vendersi, sul Giarolo tra le valli Curone e Borbera in provincia di Alessandria. Fra il IX e l’XI secolo questi monaci inventarono il formaggio Montebore uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html">prodotti tipici del Piemonte</a>.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZMBAYc6ldts0o1cqwKD6Ye6XeuInG2KEx3j5YFtjE3Mp_gUWfs1LGdcXZYMcr3QKja0c9QAzW1FDSPnJL5_h1liTia_UI_0DV-DCpZ012nSR44kkRJLhAu9L4EPQkWESh9VnDdsLHEC4/s1600/montebore.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZMBAYc6ldts0o1cqwKD6Ye6XeuInG2KEx3j5YFtjE3Mp_gUWfs1LGdcXZYMcr3QKja0c9QAzW1FDSPnJL5_h1liTia_UI_0DV-DCpZ012nSR44kkRJLhAu9L4EPQkWESh9VnDdsLHEC4/s320/montebore.JPG" width="320" /></a>Sembra che nel 1489 <span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">fu l'unico formaggio servito <span class="Apple-style-span" style="background-color: white; line-height: 19px;">al banchetto nuziale di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Isabella_d%27Aragona_(1470-1524)" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; color: #0645ad; text-decoration: none;" title="Isabella d'Aragona (1470-1524)">Isabella d'Aragona</a> e <a class="mw-redirect" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gian_Galeazzo_Sforza" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; color: #0645ad; text-decoration: none;" title="Gian Galeazzo Sforza">Gian Galeazzo Sforza</a>.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; line-height: 19px;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; line-height: 19px;">Il nome deriva da Montebore, frazione del comune di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dernice" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: initial; background-image: none; background-origin: initial; color: #0645ad; text-decoration: none;" title="Dernice">Dernice</a>.</span><br />
<br />
La produzione del formaggio Montebore venne abbandonata dopo la seconda guerra mondiale ma la tradizione fu recuperata da Maurizio Fava che, nel 1997, rintracciò una signora, ultima depositaria dell'antica tecnica di lavorazione casearia tradizionale. Attualmente il Montebore è diventato un Presidio Slow Food.<br />
<br />
Originariamente veniva prodotto esclusivamente con latte di capra, oggi invece si utilizza latte misto 3/4 vaccino e 1/4 ovino, ma rigorosamente crudo. Le formelle rotonde vengono sovrapposte una sull'altra a formare una specie di torre la cui forma caratteristica ricorda il castello diroccato della frazione di Montébore. <br />
La pasta è leggermente occhiata di colore bianco con crosta ruvida di colore giallo paglierino.<br />
<br />
Può essere consumato fresco (9/10 giorni) o dopo una stagionatura media della durata da 30 giorni a 120 circa o da grattugia.<br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" style="color: blue; text-decoration: underline;">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;"> per scoprire sempre nuovi</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" style="color: blue; text-decoration: underline;">prodotti tipici del Piemonte.</a></span></span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-85160526358148903152011-06-16T05:52:00.000-07:002015-09-09T08:33:23.905-07:00TOPINAMBUR<div class="separator" style="clear: both; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Il Topinambur è il tubero di una pianta originaria del Nord America introdotta in Europa nel cinquecento. Viene coltivata in molte regioni italiane ma in Piemonte soprattutto nelle zone di Carignano e Moncalieri, nel torinese.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKOiGaYZ-NjropL_09EVfE_kuj1bxpIe4zrD4f6WsKle_n6IcB6m-kKmZNAOAcAdvT4NCBeral58e3jUr9TRkGn43Jv4U0gVMZWRclLDFZpzrgnnN3LF5SuODiEgwo86shZWNqPpLu7XQ/s1600/tupinambur.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKOiGaYZ-NjropL_09EVfE_kuj1bxpIe4zrD4f6WsKle_n6IcB6m-kKmZNAOAcAdvT4NCBeral58e3jUr9TRkGn43Jv4U0gVMZWRclLDFZpzrgnnN3LF5SuODiEgwo86shZWNqPpLu7XQ/s320/tupinambur.JPG" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
Il sapore è molto delicato e può ricordare molto vagamente quello dei carciofi. I Topinambur possono essere di colore rosso-violaceo, coltivati prevalentemente sulle rive sabbiose del Po, mentre i Topinambur bianchi sono diffusi anche in terreni più asciutti.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
I Topinambur hanno poche calorie e contengono una grande quantità di fibre solubili, come l'inulina, che aiutano ad abbassare la glicemia; inoltre favorisce la secrezione lattea durante l'allattamento e combatte la ritenzione di liquidi.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
I Topinambur possono essere consumati crudi in insalata o con la <a href="http://www.dolcepiemonte.com/it/antipasti-tipici-piemontesi-piemonte/64-bagna-caoda.html" target="_blank">bagna caoda</a>, oppure cotti. Si possono utilizzare in molte ricette della cucina piemontese tipica, alla corte dei Savoia i cuochi preparavano una versione "light" della <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.com/2008/03/bagna-caoda.html">bagna cauda</a> sostituendo i topinambur all'aglio per le "madamin" della corte, a cui non poteva certo puzzare l'alito.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br />
Un'altra ricetta tipica della cucina piemontese con i topinambur sono i <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.it/2011/06/topinambur-trifolati.html" target="_blank">topinambur trifolati</a> </div>
Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-81321926940040103472011-05-19T07:52:00.001-07:002011-05-19T07:52:40.559-07:00CARDO GOBBO DI NIZZA MONFERRATO<div class="separator" style="clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXH8kqkdJt-WzWVL-IDroyj2pMbzfCk9OlU3uuoNU_AVW-7EnolPEPArr11nWqDmqscWEBQ0IogKCO5xMsOT3Qf96G8fgKLNIqnjtrahZw2HMbXd1z7vJ_hg4WihKfsa5xpqGW_GQjZ9g/s1600/cardi.jpg" imageanchor="1" style="color: #cc3300; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXH8kqkdJt-WzWVL-IDroyj2pMbzfCk9OlU3uuoNU_AVW-7EnolPEPArr11nWqDmqscWEBQ0IogKCO5xMsOT3Qf96G8fgKLNIqnjtrahZw2HMbXd1z7vJ_hg4WihKfsa5xpqGW_GQjZ9g/s320/cardi.jpg" style="-webkit-box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.496094) 1px 1px 5px; background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-style: none; border-color: initial; border-left-style: none; border-right-style: none; border-top-style: none; border-width: initial; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.496094) 1px 1px 5px; padding-bottom: 8px; padding-left: 8px; padding-right: 8px; padding-top: 8px; position: relative;" width="242" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, prodotto tipico del Piemonte, prende il nome caratteristico di "gobbo" grazie alla tipologia della coltivazione.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Nelle campagne di Nizza Monferrato, in Piemonte, per proteggerlo dal freddo dell'inverno viene parzialmente sotterrato. La pianta per cercare la luce si piega verso l'alto assumendo la forma gobba caratteristica.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><div class="separator" style="clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZcvyMarwcsIgvJcNQO9vsW_sC0Z8Rzs4idxC2ffqEOtkhqaw6d9RcVj9PpMUrw0veAJwmXCEz9aZU3CVH8KzmN3FFWP_rZdliQ1xB4zPiZiVmJovaDgQotwdD0UGRdGVKZOwCnIZFMUI/s1600/cardo+gobbo+prodotti+tipici+del+piemonte.jpg" imageanchor="1" style="color: #cc3300; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="101" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZcvyMarwcsIgvJcNQO9vsW_sC0Z8Rzs4idxC2ffqEOtkhqaw6d9RcVj9PpMUrw0veAJwmXCEz9aZU3CVH8KzmN3FFWP_rZdliQ1xB4zPiZiVmJovaDgQotwdD0UGRdGVKZOwCnIZFMUI/s320/cardo+gobbo+prodotti+tipici+del+piemonte.jpg" style="-webkit-box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.496094) 1px 1px 5px; background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-style: none; border-color: initial; border-left-style: none; border-right-style: none; border-top-style: none; border-width: initial; box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.496094) 1px 1px 5px; padding-bottom: 8px; padding-left: 8px; padding-right: 8px; padding-top: 8px; position: relative;" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_Z0I16cXTueKiSUS0JeAyiRbPcTSXOo5Besax0t95Nn8urAr0iUTtL0NlMq1_aukrKYWRk9IpGI3UsxHqPLntX7IdA4iO3-hQ7RgXsMmF8Sc7wjhafluQDrIz7R_uYlyudBuE77Czp1w/s1600/cardo+gobbo.jpg" imageanchor="1" style="color: #cc3300; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><br />
</a></div><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> Oltre a permettere alla pianta di resistere ai rigidi inverni piemontesi, questo tipo di coltura rende il gambo BIANCO e più TENERO.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Il Cardo, soprattutto il Gobbo del Piemonte, è un ingrediente fondamentale e tipico della</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://piemonte-in.blogspot.com/2008/03/bagna-caoda.html" style="color: #cc3300; text-decoration: none;">Bagna Cauda</a></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Piemontese.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">In un'altra zona del Piemonte invece, la pianura saluzzese, il cardo viene viene racchiuso in spessi fogli di carta legati in modo molto stretto. In questo modo il cardo cresce dritto, bianco e tenero.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><br />
</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Il cardo gobbo di Nizza è inserito nell'elenco dei</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Prodotti_agroalimentari_tradizionali_italiani" style="color: #cc3300; text-decoration: none;" title="Prodotti agroalimentari tradizionali italiani">Prodotti agroalimentari tradizionali italiani</a></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">dalla regione</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Piemonte" style="color: #cc3300; text-decoration: none;" title="Piemonte">Piemonte</a></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">.</span>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-76548888256120193832011-03-12T08:33:00.000-08:002011-03-12T08:33:42.316-08:00BEDDO o beddu<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifD8QxlHBZw40rKhYUJ6Sdu9juI3SRwyGp-4FF4vjqbHRdgSnwTiglm10wCxpU7s2If8sb7P7Mm_T4WFUjo5WXq3jtPpI8Ranlkh18UR86nb3q_k7hYq2pMYpxYEhSPxiD0dF7RpH0BAA/s1600/beddo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifD8QxlHBZw40rKhYUJ6Sdu9juI3SRwyGp-4FF4vjqbHRdgSnwTiglm10wCxpU7s2If8sb7P7Mm_T4WFUjo5WXq3jtPpI8Ranlkh18UR86nb3q_k7hYq2pMYpxYEhSPxiD0dF7RpH0BAA/s1600/beddo.jpg" /></a></div><div style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: collapse; font-size: small; line-height: 16px;">Il Beddo è un formaggio tipico della provincia di Biella. </span><span style="font-size: small;">È un tomino fresco, di latte vaccino semi grasso a pasta molle, questo formaggio è uno dei <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html">prodotti tipici del Piemonte</a>.</span></div><div style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: collapse; font-size: small; line-height: 16px;">Ha una forma rotonda con un diametro di circa 20 cm, è spesso solo due dita e pesa circa un chilo.</span></div><div style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: collapse; font-size: small; line-height: 16px;"><br />
</span></div><div style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: collapse; font-size: small; line-height: 16px;">Normalmente viene consumato dopo due settimane dalla produzione, quando esprime il sapore migliore. </span></div><div style="font-family: inherit;"><br />
</div><div style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: collapse; font-size: small; line-height: 16px;">Caratteristica del beddo è la "camisa" che riveste il formaggio quando raggiunge la piena maturazione, si tratta di un rivestimento sottile e rugoso e che ricopre il beddo e che gli conferisce un aspetto tipico. <br />
</span></div><div style="font-family: inherit;"><br />
</div>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-73832188895592713582011-02-26T09:37:00.000-08:002011-02-26T09:37:59.692-08:00IL SALAME DELLA DUJAIl salame della duja è classificato come "Prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Piemonte", ai sensi dell'art. 8 del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173 e dell'Allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale 15 aprile 2002 n. 46-5823.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZpgGshhBgl16RXyc0zE9FAH-s_Iay_DYyTtcY6CUNek2naHgX_wtKqVa51dsRLkhBHLLsPIjo_GmC_LR_po9ERMNN7vBHI_FW6NbeXahBp6PNAmZnubmfBL22zkBaIiDK2LeHXYE_vAM/s1600/doja.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="90" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZpgGshhBgl16RXyc0zE9FAH-s_Iay_DYyTtcY6CUNek2naHgX_wtKqVa51dsRLkhBHLLsPIjo_GmC_LR_po9ERMNN7vBHI_FW6NbeXahBp6PNAmZnubmfBL22zkBaIiDK2LeHXYE_vAM/s200/doja.jpg" width="200" /></a></div><br />
Il salame della duja ( " <i>salam d'la duja</i> " in piemontese) è un prodotto tipico delle zone del vercellese e del novarese.<br />
E' un salame conservato sotto strutto che permette di mantenerlo morbido per periodi anche di un anno e gli da un caratteristico sapore piccante. Il nome deriva dal particolare contenitore utilizzato in passato per la sua stagionatura. In piemontesese "duja" significa vaso, recipiente,contenitore. Questa metodologia di conservazione veniva utilizzata in passato soprattutto nelle zone molto umide del Piemonte, dove non si poteva far stagionare i salami all'aria con il metodo tradizionale.<br />
La lunghezza del salame della duja è di 15-20 cm, il diametro di 4-5 cm e il peso è di circa 200 gr.<br />
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Il salame d'la duja è un ingrediente di una ricetta famosa della <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.com/">cucina piemontese</a>, la <a href="http://cucinapiemontese.blogspot.com/2010/04/panissa.html">panissa</a> piatto tipico del vercellese.Ma si può anche consumare crudo.<br />
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<div style="font-family: inherit;"><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;">Visita spesso il nostro blog </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/" style="color: blue; text-decoration: underline;">http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/</a></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;"> per scoprire sempre nuovi</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;"><a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html" style="color: blue; text-decoration: underline;">prodotti tipici del Piemonte.</a></span></div>Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8615154803220048367.post-41570169409834908932011-02-13T00:45:00.000-08:002011-02-13T00:45:38.222-08:00PEPERONE DI CARMAGNOLA<div>Uno dei più famosi <a href="http://prodottidelpiemonte.blogspot.com/p/prodotti-tipici-del-piemonte.html">prodotti tipici del Piemonte</a> è sicuramente il PEPERONE DI CARMAGNOLA per cui il Ministero per le politiche agricole ha in corso l'istruttoria per il riconoscimento dell'<a class="mw-redirect" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Indicazione_Geografica_Protetta" title="Indicazione Geografica Protetta">Indicazione Geografica Protetta</a>.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJyi8quE7dt9rosACwG388KhMGB7iykbfHT5u0TE7KcQ48FJaFGB8xOP0S9F1yKASIObHPhO7r_DnUjW1mAeKZgeP3IBEyWZtw7iRJ6PuMZcT_6SbRYXfiW9LHuwQ-jpJjMXul2UO7s0E/s1600/peperoni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJyi8quE7dt9rosACwG388KhMGB7iykbfHT5u0TE7KcQ48FJaFGB8xOP0S9F1yKASIObHPhO7r_DnUjW1mAeKZgeP3IBEyWZtw7iRJ6PuMZcT_6SbRYXfiW9LHuwQ-jpJjMXul2UO7s0E/s1600/peperoni.jpg" /></a></div><div>Grazie alla vocazione prettamente agricola della zona di Carmagnola il peperone viene coltivato in queste pianure fin dai primi anni del novecento. Nel secondo dopoguerra viene sviluppata in modo intensivo la coltura del peperone di Carmagnola grazie alle ottime rese che garantisce.</div><br />
La produzione del peperone di Carmagnola è suddivisa in 4 differenti qualità: il Corno di bue (il lung), il Quadrato (il bragheis) dalla forma originale e dal sapore dolce, il Tumaticot e la Trottola.<br />
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Ogni anno a fine agosto si svolge a Carmagnola la sagra del peperone che vede la partecipazione di una grande quantità di persone.<br />
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Il peperone di Carmagnola è un ingradiante fondamentale della <a href="http://piemonte-in.blogspot.com/2008/03/bagna-caoda.html">Bagna Caoda alla piemontese</a>.Fabriziohttp://www.blogger.com/profile/11858510018590577102noreply@blogger.com1